Tango Argentino

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TANGO, la danza dell’abbraccio

Il Tango nasce tra Argentina ed Uruguay a fine ‘800 dal canto dell’assenza: patria, legami, groviglio di infelicità, speranze, incertezze e nostalgie.

Il Tango è lo spazio fra due corpi annullato dentro un abbraccio, il fondersi nel respiro dell’altro e concedersi di chiudere gli occhi e percepire il battito di due cuori.

Uomo e donna portano nell’abbraccio ciascuno la propria specificità: indispensabili, complementari, con ruoli  diversi ma interdipendenti.

Molte sono le tecniche e gli stili , diverso l’incedere, ma medesimo è il punto di partenza, l’abbraccio,  e medesimo è l’approdo: la creazione di un insieme che si scopre essere altro da sé e non la semplice somma delle proprie singolarità.

Danza della seduzione e della negazione, della presenza fugace, apoteosi del desiderio racchiuso nella muta forma del più intimo dei dialoghi, quello corporeo.

Nel tango  un uomo e una donna non si staccano mai, si ascoltano, si inseguono, si sorprendono  improvvisando, continuamente, creano il loro  irripetibile ballo fino a portarlo alla fine, sull’ultima nota, a volte quasi dolorosa nel suo preludere al distacco.

È tutta qui la magia, ma inesauribile.

L’immediatezza e la totalità dell’intesa tra due nature così diverse, tra persone potenzialmente estranee, che all’interno di un tempo e di uno spazio piccolissimi si incontrano, si ascoltano, si scoprono complici e, trascinati dall’istinto e dal sentimento del proprio essere, riescono ad essere cosa unica; un unico corpo, quasi un animale mitico, con due teste, un busto e quattro gambe.

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